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Nellindagine della natura gli scienziati antichi non seguono il metodo sperimentale, che stato teorizzato nel 1600 da Galileo Galilei (15641642) e che tuttora il metodo della scienza per giungere alla formulazione delle leggi scientifiche. Il metodo sperimentale comprende quattro momenti fondamentali:
Osservazione del fenomeno che si sta studiando.
Formulazione di una ipotesi che stabilisce delle relazioni fra i dati osservati e avanza una spiegazione del fenomeno individuandone le cause.
Verifica, cio esperimenti ripetuti che riproducono artificialmente il fenomeno in laboratorio per confermare la validit dellipotesi. Se lipotesi non confermata, lo scienziato formula una nuova ipotesi di spiegazione del fenomeno, che viene sottoposta a sua volta a verifica sperimentale.
Se lipotesi confermata, viene enunciata la legge ed elaborata la teoria che spiega quel fenomeno. Una teoria valida fino a quando nuove osservazioni o nuove acquisizioni scientifiche o verifiche pi approfondite non la smentiscono. Lintroduzione dellesperimento e dello stretto rapporto tra ipotesi ed esperimento una grande novit. Nelle loro ricerche gli scienziati antichi non trascuravano losservazione dei fatti e raccoglievano i dati dellesperienza in maniera scrupolosa (basti pensare alla medicina cnidia e ippocratica), ma non presentavano poi le loro interpretazioni dei dati come ipotesi da verificare, bens come spiegazioni certe dei fenomeni dellambito che era oggetto delle loro indagini. Il metodo scientifico degli antichi era quindi induttivo, poich risaliva alla legge generale dallosservazione dei casi particolari, ma non era sperimentale cos come si intende da Galileo in poi. Ciononostante si possono trovare esempi di un certo sperimentalismo nei Pitagorici e in Empedocle. (责任编辑:) |

